BORGOMANERO- 08-04-2022-- Il progetto FARE (acronimo di Formazione, Appartenenza, Responsabilità, Esperienza) dal 2019 è attivo per creare rete e coinvolge associazioni ed enti che si occupano di inclusione sociale tra le province di Novara, Verbania e Vercelli.
Fra le tante storie di inclusione rese possibili da FARA c’è quella di Marco, un ragazzo di 25 anni, che fa canottaggio sul lago d’Orta, ama nuotare in piscina, camminare nel bosco e andare in montagna. Aiuta volentieri sua mamma a pulire casa e nelle prossime settimane ha in programma un viaggio a Firenze.
La sua settimana è scandita da impegni e cose da fare. Giovedì e venerdì sono due mattine particolari perché va a lavorare. È il suo primo lavoro e ha iniziato da poco meno di un anno. I compiti sono tanti e diversi: si dividono viti e tasselli, le forcine per capelli sono ordinate e pesate in piccoli contenitori, si mettono le guarnizioni nei soffioni delle docce. Con i colleghi si trova bene, sono una bella squadra. C’è un ottimo rapporto anche con i responsabili. Durante la pausa si parla di canottaggio, si beve una cioccolata alla macchinetta.
Marco è autistico e lavora da quasi un anno al laboratorio Gener.Attiva di Borgomanero, in provincia di Novara. Si tratta di un progetto gestito dalla Cooperativa Sociale Il Ponte di Invorio che da oltre trent’anni si occupa di inserimento lavorativo per chi ha disabilità e fragilità: si segue il modello transitivo il cui obiettivo è preparare e formare persone per un possibile e successivo inserimento in cooperativa o in azienda.
Quella di Marco è una storia di riscatto. Il motore è il progetto FARE | fareinclusione.it.
Molte delle risorse economiche e umane di FARE sono destinate alla sensibilizzazione delle aziende per l’inserimento all’interno del proprio organico di persone fragili, e alla creazione di laboratori di sperimentazione lavorativa, luoghi in cui la produttività non è la priorità, ma lo sono, al contrario, gli aspetti socializzanti e i percorsi formativi. Marco svolge piccoli compiti che è in grado di completare in autonomia e che, proprio per questo, aumentano la fiducia in sé stesso e nelle sue capacità.
Sono tante le famiglie di chi è coinvolto nel progetto: cuore della rete è dimostrare che ogni persona può essere parte della comunità e lavorare se si creano i contesti adeguati. Ognuno diventa una risorsa, per sé stesso e per gli altri.
FARE crea non solo occasioni lavorative ma anche opportunità per il tempo libero. Marco, per esempio, partecipa alle attività di Vuoi uscire con me?, il progetto dell’ODV Orizzonti all’interno del quale si creano, con continuità e accompagnati da volontari formati, occasioni informali di socialità per ragazzi con disabilità. Sono attività normali come andare in piscina o a ballare in discoteca, ciaspolare sulla neve e fare merenda in pasticceria.
Grazie al contributo del Ministero delle Politiche Sociali e in collaborazione con la Regione Piemonte, FARE continua a progettare il futuro e sta ultimando le azioni del bando vinto l’anno scorso e declinato in tre direzioni principali: inserimento lavorativo di persone fragili, ricerca di nuovi volontari, incontri di formazione per enti del terzo settore.
Per farsi avanti e partecipare alla rete FARE, come ente, azienda o volontario, ci sono due email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


