BORGOMANERO – 09-09-2022 – «È una situazione sempre più drammatica quella che sta vivendo l’Ucraina» parla così don Pedro Mayba, direttore di una casa salesiana a Leopoli e responsabile delle scuole cattoliche ucraine. Lui, insieme a don Rino Pistellato, ispettore dei Salesiani in Ucraina e ora in servizio al collegio “Don Bosco” di Borgomanero, e al presidente di Mamre, Mario Metti, hanno raccontato degli aiuti e delle necessità attuali del popolo colpito dalla guerra.
Don Pedro Mayba è il primo interlocutore di Mamre per gli aiuti che l’associazione sta portando al popolo ucraino e ha già effettuato quattro viaggi. Rientrerà oggi, 9 settembre, in Ucraina, per il quinto viaggio previsto per l’inizio di ottobre.
Insieme ad altri due salesiani parte da Leopoli e raggiunge la parte orientale del paese, dove si trovano numerosi militari e civili feriti. Oltre alla grave mancanza di cibo e medicine, i civili vivono in uno stato di grande povertà: «Nel nostro istituto abbiamo accolto 120 bambini rimasti orfani e una quarantina di donne, e aiutiamo quasi quattrocento persone che alloggiano in una struttura di emergenza allestita in centro».
«I profughi che ospitiamo non riescono a tornare. Finché non si stabilizzerà la situazione, anche dopo la fine della guerra, dobbiamo avere cura di loro» spiega ancora don Pedro. «Kharkiv, ad esempio, è libera, ma hanno ancora molto bisogno di noi e di tutte le associazioni che stanno mandando aiuti».
Nei loro centri ospiteranno i profughi sicuramente fino a maggio 2023, ma Mayba spiega che, anche sperando che la situazione migliori prima, sarà difficile per loro andare via: molti non hanno più una casa, diverse aziende si sono spostate, i pochi stipendi sono troppo bassi per ricominciare da zero. È difficile prevedere fino a quando vi sarà la necessità.
Praticamente bloccata, inoltre, l’attività didattica, sia per la mancanza di fondi sia per motivi di sicurezza, e sull’importanza dell’istruzione ha commentato anche Pistellato: «Gli insegnanti, che per altro sono pagati davvero pochissimo, troppo spesso non vanno oltre il fornire nozioni agli studenti. Ma è il passo successivo quello più importante: educare i giovani».
Nicole Pastore


