
PIEMONTE - 03-11-2023 --Quasi un cliente su quattro nei grandi centri urbani riceve i trattamenti da barbieri, parrucchieri, estetisti a casa propria o a casa degli operatori. Un dato che fa riflettere. Si tratta soprattutto (ma non solo) di clienti anziani, che incontrano maggiore difficoltà negli spostamenti, ma è molto probabile che dietro un così alto numero di prestazioni informali si nascondano molte prestazioni del tutto sconosciute al fisco e magari scarsamente rispettose delle più elementari norme igienico-sanitarie.
A rilevare questo dato una indagine di campo statisticamente rappresentativa della popolazione residente in Italia su “La domanda di servizi di acconciatura ed estetica in Italia (Indagine sui clienti di barberie, saloni di acconciatura e centri estetici)”, condotta dall’Area Studi e ricerche della CNA.
“Il fenomeno dell’abusivismo in questo settore purtroppo esiste anche nelle nostre zone – afferma Marco Pasquino, direttore CNA Piemonte Nord – lo segnaliamo da tempo, attraverso campagna mirate di sensibilizzazione e informazione agli utenti e mettendoci a disposizione degli operatori regolari per raccogliere segnalazioni che inoltriamo a tutela dell’anonimato del segnalatore alle autorità preposte ai controlli. Affidare la cura della propria persona a chi svolge senza le qualifiche obbligatorie l’attività di acconciatore o estetista in luoghi inadeguati e non controllati, e non offre garanzie sulle proprie prestazioni e sui materiali e strumentazioni usati, mette in serio pericolo la propria salute. La qualifica di acconciatore ed estetista si ottiene solo dopo diversi anni di esperienza attestata presso un salone specializzato, i locali dove si svolge l’attività devono avere precisi requisiti igienico – sanitari, i materiali utilizzati devono preservare da allergie e intolleranze. Lo ribadisco, i rischi sono davvero enormi. Il risparmio economico non la pena. Senza considerare che l’evasione fiscale che ne deriva danneggia i contribuenti onesti”.


