BORGOMANERO-30-09-17-Tutto era iniziato un giorno d’estate di tre anni fa quando un ragazzo, di nazionalità marocchina, aveva chiesto in prestito l’auto a tre suoi amici, connazionali e tutti residenti nella zona di Borgomanero. Ma la sfortuna era dietro l’angolo perché proprio quel giorno, e con quell’auto, ebbe un incidente. E da quel momento per lui, stando almeno a quanto aveva raccontato ai carabinieri, era iniziato un incubo: avevano minacciato di sparargli se non avesse pagato i danni, quantificati, secondo loro, in 3000 euro. E lui, spaventato, aveva iniziato a pagare ma tutti quei soldi non li aveva e così aveva chiesto, e ottenuto, di poter saldare il “debito” a rate, tre, quattrocento euro al mese, a seconda della disponibilità. Dall’agosto al gennaio successivo era riuscito a dare tutti i soldi ma proprio quando pensava di poter tirare un respiro si sollievo e di uscire da quella spirale di minacce, ricevette una telefonata da uno dei tre. Altri 2000 euro, altrimenti avrebbe avuto spiacevoli sorprese e per essere più incisivi erano andati a cercarlo, lo avevano nuovamente minacciato con la pistola e ferito con un coltello. E’ stato a quel punto che si era rivolto ai carabinieri e aveva denunciato quanto gli stava accadendo ormai da qualche mese. E i carabinieri non avevano impiegato molto ad arrivare sulle tracce dei tre, li avevano identificati e denunciati ed ora, difesi dagli avvocati Luigi Bruno, Federico Celano e Pamela Ranghino, chiamati dalla Procura a rispondere, a vario titolo, dei reati di lesioni aggravate, estorsione e detenzione illegale di arma, sono stati rinviati a giudizio. Il processo si aprirà a dicembre.