BORGOMANERO - 16-01-2017 - Dopo il successo
dello scorso anno con Caravaggio, Rita Ballarati, direttore artistico della kermesse Borgomanero in scena, ha riportato al Nuovo Vittorio Sgarbi con lo spettacolo Michelangelo ed è stato un successo. Tutto esaurito e pubblico, soprattutto femminile, di tutte le età, ieri sera ha ascoltato e ammirato quanto il professore ha raccontato di Michelangelo Merisi. "La scultura che preferisco è lo schiavo morente conservata al Louvre di Parigi, ma tante volte le sculture incompiute sono più espressive di quelle completate", ha detto uno Sgarbi poco polemico e di pochissime "parolacce". Lo spettacolo è cominciato con lo storico dell'arte che ha letto l'ultimo canto del Paradiso in cui si parla della Madonna e da lì si è riferito alla splendida Pietà di Michelangelo conservata in San Pietro a Roma. Mentre Sgarbi parlava, facendo riferimento anche ad altre sculture di altri scultori antecedenti a cui il Merisi si era ispirato, alle sue spalle, venivano proiettate le immagini delle opere in questione. Sgarbi ha percorso tutta la lunga vita di Michelangelo, dalle opere fiorentine a quelle romane, senza naturalmente tralasciare lo splendore della cappella Sistina voluta da Papa Giulio II e in cui compare il suo autoritratto nella figura di san Bartolomeo. Poi ha messo in evidenza il Mosè in San Pietro in Vincoli a Roma, la cacciata dal Paradiso terrestre nella Cappella Sistina, il David a Firenze terminando con la pietà Rondanini esposta a Milano al Castello sforzesco. "L'anno prossimo farò Leonardo, poi Raffaello e infine Dante", ha concluso il critico.


