
BORGOMANERO-28-01-2018 - “Borghi nuovi,
castelli e chiese nel Piemonte medievale”, questo è il titolo della giornata di studi svoltasi ieri, sabato 27 gennaio, presso il Salone d’onore, della Fondazione Marazza a Borogmanero. Il convegno pomeridiano, introdotto dal presidente della Fondazione, Giovanni Tinivella, è nato in onore degli studi compiuti da Angelo Marzi, noto architetto e storico locale con particolare riferimento all’urbanistica ed alla storia dell'architettura in età tardomedievale. Simone Caldano professore dell’università degli studi di Ferrara e Firenze, ha magistralmente introdotto i relatori della serata. Il primo intervento è stato curato da Francesca Garanzini, funzionario della soprintendenza ai beni archeologici delle province di Novara, Biella, Vercelli e Verbano Cusio Ossola che ha presentato le recenti indagini avvenute nel centro storico di Borgomanero tra l’autunno del 2011 e la primavera del 2012 in particolare su via Cavour, Piazza Martiri e la chiesa di San Bartolomeo dove sono stati ritrovati elementi molto particolari come alcune tipologie di fibbie per cinture, fusaiole romane e delle piccole tracce di olle, ma anche con grande sorpresa nessuna traccia di una strada romana lungo i principali assi su cui si sarebbe dovuto sviluppare l’antico castrum romano. La parola è poi passata al festeggiato Angelo Marzi che ha ripercorso le geometrie di Borgomanero ed il suo avvicinarsi allo studio dei borghi franchi in particolare si è soffermato sulla bellezza, ormai in gran parte perduta, del borgo Agnello nella vicina Paruzzaro. A cascata si sono susseguiti gli interventi di Giorgio Ingaramo, socio del Gruppo Archeologico Storico Artistico del Borgomanerese (GASAB), che si è soffermato sulle mura tardomediovali e tutte le strutture difensive di Borgomanero ed Andrea Bertani che ha relazionato in particolare sulle case forti di Lortallo. Gli interventi conclusivi del convegno sono stati affidati ad Andrea Del Duca, direttore dell’Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone, che ha ripercorso la storiografia dell’archeologia cusiana, portando alla mente dei presenti le figure di Giulio Decio, Piero Baroncelli, Felice Pattaroni ed altri fino a giungere a Alberto De Giuli, fondatore del Gruppo Archeologico di Mergozzo; e a Fabio Valeggia, ideatore del progetto “Accendiamo la memoria” il più grande archivio iconografico del lago d’Orta, Borgomanerese e Alto Vergante, che ha presentato alcune immagini storiche del borgo.
Samuel Piana


