BORGOMANERO-09-06-18-Finito a processo con l’accusa di indebita percezione di erogazioni un cinquantenne, residente nella zona del borgomanerese è stato condannato a 1 anno e 2 mesi, con i doppi benefici di legge (pena sospesa e non menzione). Secondo l’accusa l’uomo, che era contitolare con il padre di un conto corrente aperto presso una filiale bancaria della zona di residenza, dopo la morte del genitore, deceduto alla fine di marzo del 2006, aveva continuato a vedersi accreditare sul conto la pensione che complessivamente ammontava a circa 16 mila euro all’anno, per ben sei anni. Erano stati gli impiegati della banca, dopo anni, a notare l’anomalia, e cioè che nonostante il titolare dell’assegno pensionistico fosse deceduto da tempo i soldi venissero comunque mensilmente accreditati, e così, nel 2012, avevano segnalato il disguido all’Istituto di previdenza. Che si attivò: l’erogazione della pensione fu sospesa e, con una raccomandata, chiesero la restituzione della somma indebitamente percepita che in totale ammontava a poco meno di 100mila euro. “Non avevamo ricevuto la comunicazione della morte del titolare della pensione – ha riferito in aula un funzionario - Mandammo una raccomandata ma non ricevemmo mai nulla e, successivamente, la banca ci comunicò che i tentativi di recupero avevano avuto esito negativo”. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 8 mesi, il giudice lo ha invece condannato a 1 anno e 2 mesi concedendo i doppi benefici di legge. Il difensore, che aveva chiesto l’assoluzione, all’esito della sentenza ha preannunciato appello.


