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BORGOMANERO - 19-10-2018 -Un appello del presidente di Mamre, Mario Metti:  "Aiutiamoli. Con l'ormai imminente arrivo dell'inverno, le condizioni di vita degli almeno 1.300 profughi presenti a Bihac si faranno ancora più drammatiche".  Metti, insieme a Sergio Vercelli, Mauro Clerici e Piergiorgio Fornara e a due giornalisti, lo scorso week-end è andato, per la seconda volta, in questa località della Bosnia. E rientrato in Italia ha scritto al prevosto di San Bartolomeo in Borgomanero Piero Cerutti e al direttore del collegio “Don Bosco” Giuliano Palizzi chiedendo loro "di sensibilizzare le persone al fine di poter raccogliere qualche contributo per l’acquisto di quanto serve a questi uomini, a queste donne e a questi bambini e per sostenere la Croce Rossa di Bihac che quotidianamente garantisce ottocento pasti tre volte al giorno e che è ormai vicina al collasso". Un nuovo viaggio umanitario con meta Bihac è previsto a fine ottobre per portare indumenti, coperte e sacchi a pelo. "In quell'occasione - aggiunge Metti - speriamo anche di parlare con il sindaco della città a cui abbiamo chiesto un incontro». Davvero difficile l'attuale situazione con cui devono convivere i migranti provenienti dalla Siria (da Aleppo), dal Pakistan, dall’Iran, dall’Iraq, dall’Afghanistan, dall’India, dal Bangladesh, dal Camerun e dall’Algeria. "La gran parte di loro ha camminato per 18-20 mesi di notte confidando di avere, un giorno, una vita migliore - spiega ancora Metti - di quella che avevano nel loro paese, e quella speranza, nonostante le condizioni attuali, si legge nei loro occhi, la comunicano avvicinandosi e raccontando la loro storia. Tutti vogliono arrivare in Europa dove hanno un familiare che già vive in Germania, in Olanda, in Belgio... Tutti vogliono poter continuare a vivere e nonostante tanti siano già stati respinti al confine con la Croazia in modo violento, derubati, picchiati, privati del cellulare, unico strumento per comunicare con le famiglie e mezzo per orientarsi in un territorio impervio, ogni settimana riprovano a superare il confine. I prossimi mesi per tanti di loro potrebbero essere gli ultimi se non arriveranno aiuti che possano aiutarli ad affrontare il grande freddo". Intanto a casa “Piccolo Bartolomeo” di Borgomanero è ripresa la raccolta di sacchi a pelo, coperte, scarpe e indumenti per l'inverno.

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