BORGOMANERO - 21-02-2019 - Una nuova frontiera
per gli ammalati del morbo di Alzheimer. Si tratta della doll therapy, ovvero la terapia della bambola. A sperimentare l’innovazione, già in uso nei paesi del nord Europa, è la Rsa Opera Pia Curti di Borgomanero attraverso il progetto Labo attivato grazie l’Associazione Alzheimer Borgomanero onlus. Si tratta di integrare il percorso di cura, attraverso una precisa metodologia e con personale qualificato, con un intervento non farmacologico quale la “terapia della bambola”. Strumento in grado di contenere alcuni disturbi del comportamento, urla, vocalizzi e affaccendamento continuo, la bambola attiva nel malato i cosiddetti comportamenti accudenti che trasformano i disturbi in azioni complete orientandoli al qui ed ora alla relazione bambola bambino. In seno all’Opera Pia Curti, la terapia è portata avanti dall’animatrice Cristina Dell’Aera e coordinato dalla psicologa Cecilia Monastra. Le bambole sono state donate lo scorso Natale dall’Associazione Volontari Ospedalieri presieduta da Manuela Roman, mentre una terza è stata acquistata dall’Associazione Alzheimer Borgomanero Onlus.


