BORGOMANERO - 22-02-2019- Il presidente dell'Associazione Mamre, Mario Metti, ha reso noto che pochi giorni fa alla casa "Piccolo Bartolomeo" in poco tempo, si sono presentati due uomini italiani, chiedendo di essere aiutati. Si tratta di un 61enne, separato, padre di tre figlie che vive sulle colline cusiane con un reddito mensile di 150 euro, ed un settantenne che non riceve ancora la pensione e che fra pochi giorni rischia di dover lasciare la propria casa e di trovarsi in strada. Lo ha raccontato ad una ventina di studenti della quinta ginnasio del collegio “Don Giovanni Bosco” di Borgomanero che mercoledì 20 febbraio, sono stati protagonisti di un ritiro tenutosi alla casa “Padre David Maria Turoldo” in frazione Santo Stefano di Borgomanero. Molti di loro, quando frequentavano la quarta, avevano tinteggiato un appartamento gestito da Mamre dove adesso abitano due donne e due bambine. Gli studenti erano accompagnati dal salesiano Alessandro Borsello e dall'insegnante Serena Borgna. Il primo momento è stata la messa celebrata dal direttore del “Don Bosco” Giuliano Palizzi in istituto. Fra i temi affrontati, quello dell'accoglienza, dei diritti e delle recenti esperienze vissute da Mamre in Bosnia e in Libano. Già cinque i viaggi umanitari in Bosnia dove Mamre tornerà a marzo. "Quello italiano -ha aggiunto- è probabilmente il popolo che s'è diffuso di più in tutto il pianeta. Pensate al Belgio, alla Germania, all'Argentina, al Venezuela... Eppure la Storia non ci ha insegnato nulla: chiudiamo le nostre porte, gli altri li consideriamo un ostacolo alla nostra felicità , una minaccia e non una risorsa". Metti ha anche lanciato un progetto di solidarietà a favore della “Casa della carità”. A pochi chilometri da Beirut, in un grande fabbricato l’associazione “Annas Linnas” ha dato vita a una scuola che ospita 450 bambini per il 95 per cento rifugiati che non hanno trovato posto nell'istruzione pubblica.


