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BORGOMANERO - 23-02-2019 - E' durato cinque giorni il viaggio in Libano effettuato la scorsa settimana dal presidente dell'Associazione Mamre, Mario Metti, partito insieme a Giorgio Fornara, Gabriele Sala, Sergio Vercelli e Barbara Taccone. Sono stati accolti da  padre Abdo Raad, nato a Kfarnabrakh, nel distretto di Chouf in Libano, responsabile del Collegio di San Basilio in Roma. Padre Abdo, già conosciuto e sostenuto dal Centro missionario di Novara e dalla Caritas di Biella, fa parte della Chiesa Greco-Cattolica Melchita. Attualmente in Libano l’energia elettrica è fornita per solo sei ore al giorno, i servizi di trasporto pubblico sono pochi e male organizzati. Grazie a padre Abdo, la delegazione borgomanere ha visitato diversi campi profughi: uno nella valle della Bekaa,  due nel monte del Libano, quello di Shabra e Chatila. "Abbiamo visitato alcuni progetti che padre Abdo sta portando avanti con la sua associazione “Annas Linnas”, nata nel 2010 e che significa “Gli uni per gli altri”, creata per servire e avvicinare la gente; le persone che ne fanno parte appartengono alle varie confessioni religiose (cristiani, musulmani sunniti, sciiti e drusi) o sono laici - sottolinea Metti- Con l’associazione italiana Cesvi è nato il progetto “Cash for work”, un sistema grazie al quale il rifugiato può lavorare per il bene comune in cambio di un compenso. In tal modo si restituisce dignità al profugo e fa lavorare insieme siriani, palestinesi, libanesi e iracheni senza nuocere al commercio del territorio; anzi, in tal modo il rifugiato diventa un cliente e non è più un peso. Ma il progetto che ha toccato maggiormente il cuore è stato “La casa della carità”. A pochi chilometri da Beirut, in un villaggio chiamato Naameh, in un grande fabbricato l’associazione Annas Linnas ha dato vita a una scuola che ospita 450 bambini per il 95 per cento rifugiati che non hanno trovato posto nella scuola pubblica. Una scuola con 25 insegnanti, aule piccolissime con anche più di 30 bambini: è stato emozionante entrare nelle classi e vederli tutti composti, sorridenti. Padre Abdo ci dice che lo stato libanese prende i soldi dalle Nazioni Unite e dall’Unicef per ogni bambino rifugiato, ma nessuno controlla se questi poi vanno a scuola; ciò che conta sono i soldi che ricevono per ogni bambino registratoQuesto è il progetto che abbiamo promesso a padre Abdo di appoggiare e, grazie all’aiuto delle nostre comunità, di finanziare almeno parzialmente per permettere a questi bambini di poter continuare ad andare a scuola, di poter ricevere una buona educazione e una scolarizzazione adeguata. La scuola ha poi la grande valenza di poter incontrare i genitori, di conoscere le famiglie, di aiutare tutti al dialogo, al rispetto reciproco, alla convivenza, alla fraternità, alla pace".

 

 

 

 

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