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TORINO - 11-05-2020 -- I coordinatori del movimento

universitario ‘Sìamo Futuro’ Gabriele De Simone e Gian Marco Moschella, rispettivamente Coordinatore del Nord Ovest e Rappresentante Piemontese del movimento esprimono seria preoccupazione circa le ultime dichiarazioni del Ministro per la Ricerca e l'Università Gaetano Manfredi, ritenendole non in linea con quanto espresso nell’art. 34 della Costituzione, in merito al diritto allo studio e dichiarano: “Siamo molto allarmati dall’attuale situazione, per via della crisi legata al Covid-19: infatti prevediamo un forte calo delle nuove immatricolazioni stimato addirittura intorno al 20%, senza dimenticare anche le legittime preoccupazioni degli studenti fuori sede che in alcuni atenei costituiscono anche più della metà degli iscritti, portando così ad un tracollo della già precaria situazione universitaria.


Purtroppo oltre alle già poche dichiarazioni del  Ministro si aggiunge anche l'assenza di un provvedimento scritto per la risoluzione delle problematiche appena citate, ma soprattutto sembra che questa crisi potrebbe portare ad un aumento non indifferente dell'abbandono universitario, in quanto ancora adesso non sono state stanziate risorse da parte del Governo sull'esenzione o riduzione della terza rata universitaria, che per ora risulta semplicemente prorogata. 
Inoltre manca un aiuto economico per gli studenti fuori sede in merito ai canoni d’affitto: mentre il Governo tace anche su questo tema, alcune regioni si sono mosse; in ultimo, manca completamente un interessamento da parte del Governo per la questione CFU: è necessario rivederli, per permettere a molti studenti l’accesso all’anno successivo e il mantenimento delle borse di studio; o anche questo ennesimo silenzio deve essere interpretato come incitamento per gli studenti all’abbandonare il proprio percorso di studi, e quindi di conseguenza anche il proprio futuro? 
Chiediamo risposte concrete e attuabili, il Ministro per la Ricerca e l'Università nel suo ruolo di garante di tutti gli studenti d’Italia non può trincerarsi dietro un silenzio penoso, ma deve fornire risposte adeguate all’emergenza che tutti stiamo vivendo. Condannare il presente dei giovani d’oggi, equivale a incatenare il loro futuro, e noi questo non lo vogliamo”.'

 

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