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BORGOMANERO - 02-06-2020 -- Nel periodo di emergenza

e lockdown all'ospedale "SS. Trinità" di Borgomanero (28 febbraio -4 maggio) si è avuto un incremento di nascite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: sono infatti stati ben 147 i parti, con un numero significativo di partorienti (26%) provenienti dalle ASL limitrofe di Vercelli e VCO e dalla Lombardia.
 il Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale di Borgomanero è stato quindi individuato come struttura “a misura di donna e bambino”, sempre attento alle esigenze delle partorienti e dei neonati e capace di riorganizzarsi per far fronte all’emergenza mantenendo inalterato quegli aspetti di efficienza ma anche di umanità che sono indispensabili nell’assistenza della donna e dei bambini di qualunque età.


Ad oggi, inoltre, non ci sono state segnalazioni di avvenuto contagio per il coronavirus correlabili alla degenza ospedaliera o ai controlli ambulatoriali post-dimissione nelle mamme e nei neonati ricoverati in questo periodo di emergenza; ciò a dimostrazione dell’efficacia del lavoro di riorganizzazione degli spazi e dei percorsi predisposti dagli operatori del Dipartimento Materno Infantile supportati dalla preziosa collaborazione della Direzione Medica dell’Ospedale.

Nel periodo dell’emergenza coronavirus, tutte le strutture afferenti al Dipartimento Materno Infantile si sono adoperate per mantenere al massimo gli standard di efficienza e di sicurezza per mamme, neonati, bambini e adolescenti.
La Struttura di ginecologia è stata adibita a “degenza chirurgica” e la sospensione dell’attività del blocco operatorio dell’Ospedale, ha determinato il trasferimento dell’attività chirurgica non differibile (chirurgia oncologica e d’urgenza) nelle sale operatorie di Ostetricia-Ginecologia.


I Reparti di Ostetricia-Ginecologia e di Pediatria hanno dovuto poi adeguare l’attività di ricovero, di pronto soccorso e ambulatoriale alla nuova situazione di emergenza, creando percorsi di accesso e  aree di degenza pediatrica e ostetrico-ginecologica separate per i pazienti positivi o sospetti tali, per garantire alle partorienti e ai neonati la massima protezione  da potenziali fonti di contagio.

 

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