
NOVARESE - 12-05-2021 -- “Ormai ogni giorno chiediamo che si intervenga in modo efficace e determinato per contenere il numero dei selvatici, e stavolta insistiamo che questa sia la priorità invece di parlare di filiera delle carni di selvaggina. Questo pare un modo per non trovare una soluzione radicale al problema”. Lo sottolineano Sara Baudo presidente di Coldiretti Novara - Vco e Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti – Vercelli – Biella, a commento del comunicato stampa dell’assessore regionale Marco Protopapa, in cui si ipotizza una filiera di qualità delle carni di selvaggina.
“La saturazione del nostro territorio è evidente e pensare a formule che parlano di valorizzazione del benessere animale riferito alla selvaggina è perlomeno surreale in quanto lascia intendere che, secondo la Regione, non sia vero come i selvatici distruggano le coltivazioni, ma, a parer loro, si cibano esclusivamente di ciò che la natura offre, come se i campi di mais e le produzioni orticole crescessero senza il grande, difficile, faticoso ed insostituibile lavoro dell’uomo”, sottolineano Baudo e Dellarole. Il riferimento è la frase stessa del comunicato regionale in cui si sostiene che ‘le carni di selvaggina derivano da animali a vita libera, che si cibano spontaneamente di ciò che la natura offre e che non entrano mai in contatto con situazioni di stress’.
“Il benessere animale, insieme alla sicurezza sanitaria ed alimentare sono invece l’obiettivo dei nostri allevamenti controllati e certificati. Non possiamo parlare di benessere di animali che proliferano incontrollati creando un disequilibrio nell’ecosistema e che ora rischiano di essere anche veicolo di Peste suina africana ed altre malattie”, continua Francesca Toscani, direttore di coldiretti Novara – Vco e Vercelli – Biella


