BORGOMANERO- 17-08-2021-- Più zone verdi all’interno delle cittadine per fare attività all’aria aperta, la piantumazione di un albero per ogni nato o adottato per lasciare in eredità agli adulti di domani un Mondo migliore, la fine del mito industriale a tutti i costi. È così che più o meno si prefigurano le città del futuro, un traguardo che sarebbe ancora lontano per Borgomanero, secondo il quadro pennellato dai consiglieri di minoranza di Pro Borgo.
Invece dello scenario idilliaco appena descritto, raccontano di alberi morti da anni “che fanno bella mostra di sé in alcune delle aree urbane più frequentate: area Tarditi, piazza 25 aprile, parcheggio lungo Agogna, dietro all’Auser”. Si legge nel report mensile Informa, redatto dalla lista. In questo elenco trovano spazio anche le assolate aree di parcheggio di piazza Matteotti, piazza Mazzini, via de Amicis, via Volontari del Sangue, dove sarebbero necessari più alberi.
E dunque i consiglieri chiedono di perseguire un sentiero più green, dando seguito a una legge del 2013 che stabilisce, per ogni comune sopra i 15.000 abitanti, l’obbligo di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato. Un tema già portato in Consiglio comunale, nel 2019 attraverso una mozione di Pro Borgo per chiedere al sindaco l’impegno nell’attuazione della Legge 10/2013.
Un impegno sulla carta che non basta ai consiglieri di Pro Borgo, intenzionati a guidare nella transizione ecologica Borgomanero e rimasti in attesa di un censimento degli alberi, promesso dall’Amministrazione e non ancora pronto.
“Ogni comune dovrebbe inserire una quota green nei piani regolatori” spiega la borgomanerese Maria Chiara Pastore, direttore scientifico di Forestami, progetto nato in seno a una ricerca del Politecnico di Milano, e promosso da Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia, Parco Nord Milano, Parco Agricolo Sud Milano, ERSAF e Fondazione di Comunità Milano, che prevede la messa a dimora di 3 milioni di alberi entro il 2030, per pulire l’aria, migliorare la vita della grande Milano e contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Ma non finisce qui, Pro Borgo, sempre attraverso il suo Informa, si dichiara contraria all’inserimento di progetti per aree industriali fra l’elenco dei 1.272 progetti presentati dalla Regione Piemonte al Governo. “Il nostro Comune ha chiesto ai contribuenti europei di darci 34.425.000 euro per i “Poli produttivi ecologicamente attrezzati promotori di innovazione tecnologica e di relazioni commerciali da realizzarsi attraverso protocollo APEA1 . Stiamo parlando delle previste due aree industriali borgomaneresi, alla Beatrice e alla Resiga. Se verranno finanziate, dovranno essere completate entro il 2025. Considerando che tutta la vicenda della Beatrice è iniziata a metà degli anni ottanta e finora è stata fatto solo la bonifica dell’area (forse solo parziale), i tempi sembrano un po’ stretti”.


